Ipotesi termovalorizzatori in Campania: Salvini ha perfettamente ragione
Sono anni che dico e scrivo che ci vogliono gli inceneritori per distruggere buona parte dei rifiuti in Campania. Stamattina ho respirato aria nuova quando il ministro degli interni Matteo Salvini ha detto che in Campania ci vuole un termovalorizzatore per ogni provincia.

Sono anni che dico e scrivo che ci vogliono gli inceneritori per distruggere buona parte dei rifiuti in Campania. Stamattina ho respirato aria nuova quando il ministro degli interni Matteo Salvini ha detto che in Campania ci vuole un termovalorizzatore per ogni provincia. Piena soddisfazione per le parole del ministro. In regione Campania si è sempre dovuto combattere contro gli ecologisti del NO, sin dall’era Bassolino. La regione non è mai riuscita a costruire la giusta filiera dei rifiuti proprio perché ci sono stati una serie di impedimenti che hanno frenato anche la realizzazione dei termovalorizzatori.
In visita a Napoli, Salvini ha infatti detto che nella regione “si rischia l’emergenza a livello mondiale, sia sanitaria sia sociale. Non c’è programmazione e c’è incapacità. Se uno pensa male, e non sono io, potrebbe supporre che non si è fatto niente perché qualcuno ha interesse perché non si faccia nulla. E’ a rischio la salute dei cittadini come in nessuna altra regione italiana”.
Sono parole molto forti ma piene di verità. In Campania la situazione rifiuti è molto pericolosa. Al momento nulla è cambiato se non tamponare di qua e di là. Se ci sono ripetuti incendi negli stir, significa che i rifiuti accantonati rimangono lì a lungo e non sono smaltiti. La differenziata si fa, ma quei rifiuti differenziati non sono assorbiti per il riuso e rimangono a giacere finche non scoppia un incendio, che fa più danni di dieci anni di attività di un termovalorizzatore.
Cosa risponde Di Maio? Ebbene, le solite chiacchiere che i cittadini campani ascoltano da anni. Nel replicare a Salvini, Di Maio dice: “La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali provenienti da tutta Italia, non a quelli domestici – scrive Di Maio su Facebook -. Gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di governo”.
Credo che a Di Maio va ricordato quando l’Europa ci chiese di fare un termovalorizzatore a Taverna del Re per distruggere, sottolineo distruggere, i sei milioni di ecoballe che giacciono lì. I primi a correre sul posto per dire no, furono proprio i grillini appena eletti al parlamento italiano dopo il disastro Monti. Ebbene, grazie alle loro posizioni e quelle di altri signor del No di ideologia di sinistra, sei milioni di ecoballe sono ancora lì che aspettano una destinazione impossibile secondo l’idea di chi si oppose, scelleratamente, alle indicazioni dell’Europa. e non si contano gli incendi che si sono sviluppati in quel sito, che seriamente mettono a rischio la salute dei cittadini.
Come va ricordato che in Campania tutti i rifiuti sono un problema, anche quelli domestici, proprio perché manca il sistema rifiuti che dovrebbe prevedere tutta la filiera compreso gli inceneritori. Va anche ricordato che i rifiuti della Campania quando li portiamo fuori regione, perché li portiamo fuori regione, una buona parte sono distrutti proprio nei termovalorizzatori pagandoli profumatamente. Credo che le parole di Salvini sono da apprezzare, anche perché lui viene dal nord dove si paga 105euro a famiglia di spazzatura e da noi in Campania si parte da 300 euro e si arriva persino a 1000euro. Mentre per le attività commerciali e imprenditoriali si paga un capitale, quindi Salvini ha perfettamente ragione.