Mer. Mar 29th, 2023

Oggi c’è la pandemia in corso, ma già nel passato le persone sono state afflitte da crisi economiche che le hanno trascinate nella povertà. Sacche di società che sono state dimenticate. I sussidi non bastano per tirare avanti una famiglia per tutti i costi che essa comporta. Una situazione che è degenerata con l’arrivo del virus. Oggi la situazione è molto più delicata del passato. Al centro di tutto c’è sempre il lavoro. Una macchina che l’Italia non è mai riuscita a risolvere. Tasse, troppe tasse dirette anche a chi un lavoro non ce l’ha. Ci sono molti cittadini che sono soffocati da una miriade di arretrati da pagare, no perché sono cittadini strafottenti, ma solo perché non hanno la possibilità di pagare: non hanno il lavoro per farlo. Intanto ci sono alcuni partiti e partitini che fanno dell’evasione un cavallo di battaglia delle loro voglie politiche, però non conoscono a pieno le difficoltà delle persone. Sono troppo bravi a parlare, ma nei fatti è fuoco di paglia.

L’epidemia ha causato un danno alla metà della società italiana. Anche la Cei oggi ha avvertito “Il difficile momento che l’Italia e il mondo intero stanno attraversando a causa della pandemia di coronavirus e del suo drammatico effetto domino su salute, lavoro, economia ed educazione. l’esplosione di vere e proprie faglie sociali, tra i ricchi e poveri, tra donne e uomini, tra anziani e giovani, richiama a un senso di responsabilità“.

Questa responsabilità è tutta in mano alla politica. Purtroppo la politica non conosce povertà, per questo non può capire gli effetti devastanti che comporta una mancanza economica a disposizione delle persone. La politica non ha mai capito, e mai capirà. È solo capace di fare proclami, ma non trova mai soluzioni per tirare fuori dal disagio sociale le persone. Gli anni passano, la politica vegeta, e i cittadini pagano tutte le conseguenze di una cattiva gestione pubblica della vita delle persone.