Nessuno può minacciarci in nome dell’euro
ROMA – Tutti sappiamo che quando è arrivato l’euro c’è stato presentato come una bella mela, anche lucidata, ma al suo interno era già marcia. Che poi l’Europa sia un gruppo di affari, ormai lo sanno tutti i popoli europei.

ROMA – Tutti sappiamo che quando è arrivato l’euro c’è stato presentato come una bella mela, anche lucidata, ma al suo interno era già marcia. Che poi l’Europa sia un gruppo di affari, ormai lo sanno tutti i popoli europei. Noi italiani stiamo pagando il prezzo più alto di questo disastro maggiore della seconda guerra mondiale.
Il nostro paese è sull’orlo del baratro. Si vive a tirare a campare, e i precedenti governi sono stati grandi maestri. Oggi si ventila una svolta sulle vecchie politiche, e si avvia un percorso nuovo che può rendere qualcosa agli italiani, ebbene, ancora una volta si intrufola nelle nostre scelte quella Europa che vuole comandare in casa nostra.
“Se l’Italia vuole un ulteriore trattamento speciale – dice il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker -, ciò significherebbe la fine dell’euro. Bisogna essere molto rigidi”. Ma ci faccia il piacere. La riposta di Salvini è una risposta in linea con il sentimento della maggioranza degli italiani: “Nessuno si beve le sue minacce, l’Italia è un Paese sovrano”, replica Matteo Salvini.
Basta minacce e insulti dall’Europa, l’Italia è un Paese sovrano, libero e indipendente. Nessuno può venire a comandare nel nostro paese, che urge di provvedimenti mirati e forti per aiutare milioni di cittadini italiani entrati in povertà per colpa dell’euro.