Onore ai giornalisti, non permettiamo che ci infangano tutti
Il M5S dal primo momento ha sempre fatto della stampa carne da macello. Il loro capo, Beppe Grillo, ne ha dette di cotte e di crude su una categoria che fa il lavoro più difficile e pericoloso al mondo. Le ultime parole espresse da Di Maio e Di Battista hanno superato la misura.

Il M5S dal primo momento ha sempre fatto della stampa carne da macello. Il loro capo, Beppe Grillo, ne ha dette di cotte e di crude su una categoria che fa il lavoro più difficile e pericoloso al mondo. Le ultime parole espresse da Di Maio e Di Battista hanno superato la misura. Dopo l’assoluzione del sindaco di Roma, Virginia Raggi, il vicepremier ha gongolato insultando i giornalisti e chiamandoli “infimi sciacalli”. Giornalisti, definiti ‘pennivendoli e puttane’.
Termini che solo la bocca dei grillini potevano partorire. Mai finora i giornalisti avevano subito attacchi e affermazioni becere come quelle che sono uscite dalla bocca dei grillini. Fa disprezzo l’uso di termini che offendono un’intera categoria. Fare distinzioni, quelle mai. I grillini non sono abituati, poiché per anni hanno fatto dell’odio la loro arma vincente.
Purtroppo Di Maio non ha smorzato i toni delle sue affermazioni, e durante Non è l’Arena condotta da Massimo Giletti su La7 ha ribadito: “Quando ci vuole, ci vuole. Nessun passo indietro. Il processo alla Raggi è stato trasformato nel processo ad Al Capone. Posso avere il diritto di arrabbiarmi?”, insiste Di Maio. Per il vicepremier i giornalisti hanno “reagito come una casta” e la categoria invece di condannare gli attacchi a mezzo stampa, adesso “vuole cacciare me dall’ordine dei giornalisti, visto che sono pubblicista, e faranno i falsh mob contro di me”. La realtà, sostiene ancora Di Maio, è che “troppi giornalisti peccano di disonestà”.
Il problema rimane sempre lo stesso, Di Maio faccia nomi e cognomi, li denunci, faccia terra bruciata intorno a chi lui ritiene essere scorretto, ma lasci stare l’intera categoria dei giornalisti. Ogni mattina c’è un esercito di persone, giovani e meno giovani, che si alza e va in giro a trovare informazioni per i cittadini. In alcuni casi, c’è pure chi rischia la vita facendo questo lavoro. Non è giusto sentirsi accusare come se siamo tutti dei criminali incalliti, perché molte persone fanno questo mestiere anche gratis, e continuano a scrivere solo per passione.
A questo punto è meglio essere “infimi sciacalli”, “pennivendoli e puttane”, che essere dei grillini che somigliano più a schegge impazzite che politici. Qualcuno difenda questa categoria che, ormai, per colpa di soggetti politici continua ad essere sempre sotto attacco.