Ven. Dic 1st, 2023

ROMA- Sono una miniera d’oro per i politici italiani, parliamo delle partecipate, aziende dove c’è la possibilità di poter collocare i trombati dei partiti e farne delle vere macchine da guerra a favore del cancro. La corte dei conti ha stabilito che molte di esse sono in profondo rosso. nella relazione sulle partecipate locali, accende un faro su sette regioni. Lo squilibrio tra utili e perdite è fortissimo in Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia. In quest’ultima ci sono 117 milioni di perdite e 36 di utili. Insomma, le loro cosse piangono eppure tutti fanno orecchie da mercanti. I piani di razionalizzazione delle partecipate – scrive la relazione – previsti dalla legge di Stabilità, “sono stati presentati da oltre la metà degli enti” di Lombardia, Umbria, Toscana, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Abruzzo e Veneto, mentre percentuali più basse si riscontrano nelle altre Regioni. nella relazione dei magistrati contabili risulta che al 19 giugno 2015 risultano censite nella banca dati Siquel della Corte dei Conti 7.684 partecipate locali, di cui quasi 2mila (1.898) totalmente pubbliche (con uno o più enti partecipanti), quelle attive sono 6.402. Nelle oltre 4mila partecipate locali analizzate dalla Corte dei Conti emerge “la netta prevalenza degli affidamenti in house, mentre le gare con impresa terza risultano essere soltanto 90, su un totale di 26.324 rapporti tra enti e organismi, e gli affidamenti a società mista, con gara a doppio oggetto, 366”.