Si muore sul lavoro perché lo stato chiede troppe tasse alle imprese
ROMA- La spavalderia delle regole messe in campo per soddisfare le richieste dei sindacati, non hanno fatto altro che portare più insicurezza nel mondo del lavoro. È stato ingolfato il sistema, e quel sistema sta precipitando verso il basso giorno dopo giorno.

ROMA- La spavalderia delle regole messe in campo per soddisfare le richieste dei sindacati, non hanno fatto altro che portare più insicurezza nel mondo del lavoro. È stato ingolfato il sistema, e quel sistema sta precipitando verso il basso giorno dopo giorno. Le morti sul lavoro si registrano ormai quasi quotidianamente. Le responsabilità? È inutile girarci intorno, sono dei politici eletti e dei sindacati.
I politici sono responsabili perché chiedono troppe tasse alle imprese, siamo al 51%, ed esse da qualche parte devono risparmiare per cercare di non morire. Quindi, risparmiano sulla sicurezza e sulle paghe. L’enorme burocrazia partorita dalle menti pochi obiettive dei politici italiani dei partiti, non hanno fatto altro che aumentare il lavoro nero e l’insicurezza negli ambienti lavorativi. Chiedere a un’impresa il 51% di quello che guadagna, significa toglierle la possibilità di investire. E se l’impresa non fa investimenti, manifesta l’incapacità di garantire salari adeguati e regolamentazioni delle posizioni inps. Un operaio all’impresa costa più per quello che deve allo stato, che per quello che deve andare in tasca a chi lavora.
I sindacati sono responsabili poiché nel corso degli anni hanno chiesto e richiesto ai politici dei partiti, vessazioni sconsiderate in termini di regole, che hanno ingolfato il mondo del lavoro di enorme burocrazia. Richieste sindacali che non hanno portato nessun beneficio per i lavoratori, ma hanno prodotto solo una asfissiante burocrazia che ha portato alla morte di tante imprese. Insieme alle imprese muoiono i lavoratori sia in termini di disoccupati e sia come morti sul lavoro.
Le regole vanno bene, ma vanno messe insieme a procedure che snelliscono la vita di un’impresa, e non certamente condizionarla a tal punto che deve pensare allo stato e non a chi con l’impresa ci lavora. Le morti sul lavoro continuano ad esserci, ciò significa che le regole imposte dai sindacati sono cadute nel vuoto. La tutela del lavoratore si ricava solo se si mettono più soldi nelle tasche delle imprese, quindi è opportuno diminuire la tassazione che al massimo deve raggiungere il 20%. E se l’impresa si ritrova più risorse in tasca, ha più possibilità per investire in sicurezza. Purtroppo l’accoppiata perdente politici-sindacati, non ha fatto altro che ammazzare chi crea lavoro e chi deve vivere lavorando.