Il sindaco di Teverola ritardava i pagamenti per far assumere un nipote di un assessore

TEVEROLA- nelle prime ore di oggi  i Carabinieri della  Compagnia di Maddaloni (CE),  hanno dato  esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa  dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di due sindaci di Comuni della provincia di Caserta, nonché di…

Il sindaco di Teverola ritardava i pagamenti per far assumere un nipote di un assessore

TEVEROLA- nelle prime ore di oggi i Carabinieri della Compagnia di Maddaloni (CE), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di due sindaci di Comuni della provincia di Caserta, nonché di un assessore all’Ecologia ed un geologo, ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti e abuso d’ufficio in concorso.
A finire in manette il sindaco di Teverola, Dario di Matteo. Nell’inchiesta, per quanto riguarda il comune di Teverola è stato accertato che il sindaco abusava della sua qualità e dei suoi poteri, ritardando la liquidazione dei mandati di pagamenti ed effettuando lamentele e contestazioni da parte della ditta DHI Holding s.p.a. di Alberto Di Nardi incaricata della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e disponendo continue proroghe, tutte illegittime, allo scopo di costringere il titolare della ditta ad assumere un nipote di un assessore comunale e a promettere assunzioni di altri due e nonché a corrispondere la somma di 1500 euro sotto forma di sponsor. Il sindaco, in cambio dei favori ricevuti dall’imprenditore, provvedeva a sbloccare il pagamento degli stipendi degli operatori ecologici ed a prorogare illegittimamente, senza alcuna procedura il servizio alla DHI, oltre a promettere al Di Nardi l’aggiudicazione di gara quinquennale. La richiesta di assunzioni e di sponsorizzazioni del Di Matteo come di altri sindaci, lungi da esaurirsi nella semplice pratica clientelare, si sostanziano in una nuova forma, più edulcorata ma non di certo meno illecita, di richiesta di corresponsione di tangenti, modalità utile all’acresimento del consenso elettorale.
La vicenda del comune di Teverola presenta aspetti di rilevante gravità. Sia sotto il profilo della legittimità della gestione amministrativa che sotto quello della condotta del sindaco. Infatti microspie sono state le illegalità accertate nella assegnazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, avvenuta mediante una procedura di gara artatamente prescelta al solo fine di aggirare la normativa sugli appalti pubblici aventi ad oggetto lavori di importi superiori alla soglia comunitaria.
Il fatto più inquietante per il comune di Teverola, è il fatto che non si sia neanche provato a dare una parvenza di legalità alla continua proroga del servizio di raccolta rifiuti alla DHI, attuata non già, come avvenuto con gli altri comuni (Vitulazio e Maddaloni) mediante ordinanza contigibili e urgente, ma addirittura mediante semplici determina del dirigente. Le richieste e pressioni esercitate dal Di Mattei nei confronti del Di Nardi, ancora una volta definito dal Gip un vero e proprio bancomat, si sono interrotte solo con l’arresto di quest’ultimo avvenuto il 7/3/2016, giorno stesso in cui il sindaco, consapevole dell’illegittimità delle proroghe così disposte nell’assegnazione del servizio in esame, dava incarico all’ufficio tecnico del comune di accelerare le procedura per la induzione di una gara pubblica per il servizio di igiene urbana.