Ormai in questo paese si parla solo di due argomenti: evasione e immigrazione. Per il primo, è un alibi, per il secondo, è la ricerca di consensi. In entrambi i casi c’è di mezzo quella parte politica di sinistra che ricerca in chi fa impresa i delinquenti, e nell’immigrazione lo stato sociale, dimenticando che il popolo italiano sta soffrendo. Il nodo cruciale però rimane il primo: l’evasione. Su questo argomento si continua a fare demagogia, poiché in questo paese le imprese pagano il 70% di ciò che guadagnano. Se esse non lavorano a nero e imbrogliano, non sopravvivano. Non c’è nulla di scandaloso in quello che ho scritto, è la pura verità. E lo sa bene la politica che è così, è inutile girarci intorno. Il problema che le imprese possono imbrogliare solo il 20% del monte di venere dell’evasione, la restante parte va ricercata nelle mafie, corruzione e lobby.
Solo attraverso lo spaccio le mafie incassano fior di miliardi. Certamente gli spacciatori non rilasciano scontrino o ricevuta fiscale. I soldi che incassano finiscono nelle casse delle mafie che si arricchiscono e procurano morte tra i giovani. Poi le mafie gestiscono le tangenti e il pizzo, e anche in questo caso non rilascino “regolare fattura”. Poi c’è la corruzione, altro punto dolente della grande evasione. Poi ci sono le lobby, che sottraggono altri fior di miliardi all’economia interna.
Però la nostra classe dirigente, attenta a debellare l’evasione, se la prende con chi lavora e cerca di portare avanti l’impresa che ha creato attraverso enormi sacrifici. Ebbene, da quando è venuto Monti e poi abbiamo avuto un percorso di governi di sinistra, per le imprese sono state fatte solo leggi sanguisughe, che le stanno portando allo sfinimento totale. La pressione che sta ricadendo sul tessuto produttivo è talmente asfissiante che ormai l’unica soluzione per uscirne è chiudere battenti. Solo nel 2020 rischiamo di perdere un altro 15/20% del tessuto imprenditoriale italiano. Negli ultimi dieci anni hanno chiuso 200 mila imprese commerciali. A chiudere sono state anche le piccole e medie imprese, per non parlare degli artigiani, che sono quasi scomparsi. Ecco il risultato della scellerata politica di alcuni governi, che hanno fatto delle imprese la mattanza preferita. Nessuno tocca quelli che sono per davvero i flussi economici che provocano l’evasione. I governi sono stati forti con i deboli e deboli con i forti, e continuano a esserlo. Oggi le varie norme varate per combattere l’evasione, stanno distruggendo quel poco che è rimasto delle imprese italiane. Limite del contante, fattura elettronica, tracciabilità, fisco opprimente, stato di polizia autoritario, sono tutti elementi che scoraggiano chi è ancora aperto e chi vorrebbe aprire. Questi politici non hanno capito, o fanno finta di non capire, che l’evasione va cercata tra le mafie, e bisogna smetterla di fare la guerra alle imprese. Se continuano così, in Italia scompariranno tutte le imprese, e sono loro il Pil che mantiene la nazione.