ROMA- Evidentemente i politici non hanno ben capito che tutti i mali di questa nazione partono proprio dalla costruzione di Equitalia. La società di riscossione per nome e per conte del potere politico, ha messo in ginocchio il paese. In nome della lotta all’evasione fiscale, in mano a Equitalia, con leggi mirate, sono stati dati poteri che poi hanno causato enormi danni all’economia. Lo stato, le istituzioni tutte, possono anche prendere tutta dal cittadino, ma prima o poi tutto ciò che si chiede finisce, il cittadino si arrende, e lo stato non potrà più fare cassa.
Ma oggi si studia un nuovo meccanismo che rischia di dare superpoteri a Equitalia. Il giustizialismo fiscale degli ultimi anni non ha portato a nulla, semmai ha portato alla chiusura di migliaia di attività imprenditoriali e alla distruzione di migliaia di famiglie. La commissione Finanze del Senato l’agente riscossore deve avere «libero accesso a tutte le informazioni bancarie che riguardano i contribuenti, come per esempio i conti bancari italiani e quelli all’estero, la compravendita di auto o di imbarcazioni, i conti titoli, ecc. ecc. come avviene nei Paesi oltreconfine». La commissione tributaria provinciale, sezione VIII di Salerno, con sentenza dello scorso 6 luglio ha dato ragione a un contribuente che aveva contestato a Equitalia il reato di usura per avergli caricato sul groppone interessi fuori misura: quasi 900 euro per un debito di 1.200. I giudici tributari hanno anche trasmesso gli atti alla Procura di Salerno, che ora potrebbe contestare il reato di usura.
È vero che in Italia ci sono evasori, ma il sistema Equitalia sembra che alla fine abbia attaccato maggiormente i piccoli contribuenti che, con una tassazione al 70% e una mancanza di lavoro asfissiante, non riescono a pagare piccole cose e si ritrovano poi costretti a imbarcarsi nella giungla Equitalia. Ma per le banche che hanno evaso cinque miliardi c’è stato un bello sconto con un patteggiamento che le ha portate a pagare solamente un miliardo. Purtroppo la lotta all’evasione ha solo una strada percorribile: una aliquota fissa al 20% e poi nulla più da dare. La commissione ha chiesto al governo di fare marcia indietro sul ventilato taglio di due punti dell’aggio concesso agli esattori. Doveva calare dall’8 al 6%, invece il «premio» si fermerà al 7%, riferisce il Sole24Ore . Eppure Renzi aveva definito «tanta roba» quel consistente taglio dell’aggio. Ma non era poi così tanta. La stessa commissione Finanze del Senato che evoca i super poteri per Equitalia pare aver dimenticato di occuparsi dell’anatocismo sulle cartelle esattoriali, cioè gli interessi sugli interessi, che sono appena stati reintrodotti con il «decreto riscossione». Insomma, Equitalia invece di essere chiusa definitivamente, si amplificano i poteri, questa è follia: se finora i cittadini hanno resistito, tra un po’ si arrendono e consegneranno le chiavi di tutti i loro avere per raggiungere finalmente la pace in questo paese di folli.