Uno stato padrone che vieta di informare i cittadini

ROMA- Siamo leali e leciti, specialmente noi dell’informazione, che subiamo più di tutti i vincoli di uno stato padrone, che vieta di informare i cittadini sull’andamento di una campagna elettorale.

Uno stato padrone che vieta di informare i cittadini

ROMA- Siamo leali e leciti, specialmente noi dell’informazione, che subiamo più di tutti i vincoli di uno stato padrone, che vieta di informare i cittadini sull’andamento di una campagna elettorale. Par condicio, una parola grossa, visto che poi i primi a trasgredire la legge sono proprio i grandi media, quelli per intenderci vicini, molto vicini, al potere politico. Questi politici si sono sempre fatte leggi ad personam, che servono solo alla loro attività politica, ma nulla c’entrano per la vita dei cittadini. I cittadini hanno diritto di essere informati fino all’ultimo secondo su tutto quello che avviene durante una campagna elettorale. In America tutti sanno tutto fino all’ultimo secondo, addirittura che aria tira ad urne aperte. In Italia quindici giorni prima delle elezioni tutti devono stare zitti. Però loro i politici possono sapere tutto perché i sondaggi, ad esempio, si possono fare ma non divulgarli, quindi i grandi poteri forti, tipo quei signori delle banche e della finanza, li fanno fare e agiscono a secondo che aria tira, e in base ai risultati comprano e vendono titoli spellando i piccoli risparmiatori che non sono in possesso delle stesse informazioni. Purtroppo questo stato padrone impedisce ai cittadini di sapere, ma solo perché devono tutelare le loro poltrone dorate del condomino Montecitorio.