Valeria Fabrizi: “La curiosità è femmina”

Inverno 2019. Roma.Quartiere Flaminio. Nella sala hobby di un circolo ricreativo per anziani, nei pressi dell’Auditorium Parco della Musica, un gruppo di anziani è alle prese con un torneo di Scala quaranta , quando viene interrotto dall’arrivo inatteso del direttore dell’associazione.

Valeria Fabrizi: “La curiosità è femmina”

Inverno 2019. Roma.Quartiere Flaminio. Nella sala hobby di un circolo ricreativo per anziani, nei pressi dell’Auditorium Parco della Musica, un gruppo di anziani è alle prese con un torneo di Scala quaranta , quando viene interrotto dall’arrivo inatteso del direttore dell’associazione. “Buongiorno, care signore e cari signori!…ho visto che vi stavate divertendo…be’, mi spiace dovervi interrompere, ma ho un annuncio importante da fare : in occasione della prossima Pasqua, ho pensato che sarebbe una buona idea organizzare uno spettacolo per promuovere una raccolta fondi a sostegno del circolo, così, questa estate, potremmo finalmente portare in vacanza quanti di voi restano soli e desiderano andare al mare. A darci una mano, per la preparazione dello spettacolo, intendo, sarà una mia amica, a voi non del tutto sconosciuta…Ma lascio che sia lei a presentarsi!…”, conclude il suo discorso il direttore, indicando la porta della piccola sala, dalla quale, non senza imbarazzo, fa il suo ingresso l’attrice Valeria Fabrizi. “Salve, buongiorno a tutti!…Sembra proprio che dovremmo stare insieme un bel po’!…che ne dite della vostra regista, contenti?…”, domanda la Fabrizi, al gruppo di attempati signori. “Ma… è proprio lei, la suora, come se chiama?, quella della fiction!…”, esclama concitato uno dei vecchietti, subito ripreso dal suo vicino:“Stai bbono, Mauri’, non te fa riconosce’!…Certo che siamo contenti!…sì, insomma, volevo di’ che siamo onorati di recitare con lei!…Anzi, ci scusi per l’accoglienza tiepida, ma siamo tutti un po’ frastornati…Capirà, non ce l’aspettavamo!…”. “Ah, ma non vi dovete preoccupare, mica!…Guardate che io ho la vostra stessa età, sono una di voi, io!…e poi, sono una persona normalissima…faccio l’attrice, ma non vuol dire mica niente!…”, cerca di rassicurare gli anziani, mettendoli a proprio agio, l’attrice, “Suvvia, bando alle ciance, che non possiamo perder tempo e di cose ne abbiam da fare parecchie!…Però, prima di decidere lo spettacolo che vogliamo portare in scena, io vi devo conoscere tutti un pochino, sapere qualcosa di voi, insomma!…Poi, cosa volete?, io sono curiosa per natura…se non mi impiccio dei fatti delle persone che incontro e di quelle che conosco, non son contenta!…mettetici pure che sono una donna e, si sa, la curiosità è femmina!…Va bene!…siccome vi vedo un po’ tesi, a rompere il ghiacchio sarò io!…Sapete quando ho capito di voler fare l’attrice?…da bambina!…allora, restavo spesso con la nonna e ogni tanto piangevo davnti allo specchio per richiamare la sua attenzione; lei correva, spaventata, e io smettevo…poi, gurdandola , dicevo : “Voglio fare l’attrice!”…A quei tempi sembrava un capriccio…chi l’avrebbe detto che, invece, sarebbe diventata la realtà?…”.
“Sono sempre stata tremenda, piena di vitalità e di curiosità verso gli altri. Mi impiccio di tutti, voglio sapere tutto delle persone che incontro. Ho una saggezza che mi viene dall’alto, evidentemente, e tutti si confidano con me, grandi e piccoli”. Così, l’attrice Valeria Fabrizi, qualche tempo fa, raccontava di sé, nel corso di un’intervista televisiva. Nata a Verona il 20 ottobre del 1936, durante l’infanzia segnata dai tragici fatti della Seconda Guerra Mondiale, ( a causa della quale rimane orfana), conosce Walter Chiari, figlio dei vicini di casa, destinato a diventare il primo show man dello spettacolo italiano, e stringe con lui un’amicizia durata fino agli ultimi giorni di vita dell’attore. Convinta sin da bambina di voler intraprendere la carriera artistica, debutta come attrice di fotoromanzi. Poi, trasferitasi nella Capitale, viene notata dal regista Edoardo Anton, che nel 1954 la scrittura per un piccolo ruolo nella commedia “Ridere! Ridere! Ridere!”. Aggiudicatasi il quarto posto al concorso di Miss Universo, dalla metà degli anni Cinquanta alla metà dei Settanta, è caratterista in più di cinquanta film ( tra i quali : “Ragazze d’oggi” di Luigi Zampa, “Caccia al marito” , “Ferragosto in bikini” e “Scandali al mare”, di Mario Girolami, “Adua e le compagne” di Antonio Pietrageli, “Bellezze sulla spiaggia” di Romolo Guerrieri, “Le motorizzate” di Marino Girolami, “Vacanze sulla neve” di Filippo Walter Ratti e “I quattro pistoleri di Santa Trinità” di Giorgio Cristallini). Negli stessi anni, poi, grazie al talento versatile (oltre a recitare, infatti, canta e balla egregiamente) è protagonista di numerose riviste tetarali, recitate al fianco del comico Erminio Macario e dell’amico di sempre Walter Chiari (“Passo doppio”, “Campione senza volerlo” di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi e “La doppia coppia”) e di commedie musicali dirette da Garinei e Giovannini ( “Carlo non farlo” e “L’adorabile Giulio”). Dotata di fascino discreto e ironia, dal 1964 inizia a lavorare anche in Televisione, accanto al marito, Tata Giacobetti e agli altri componenti del Quartetto Cetra, prendendo parte al varietà del primo canale nazionale “Biblioteca di Studio Uno”, in cui, insieme all’ensamble, dà vita a rappresentazioni parodistiche di celebri opere letterarie(“Il Dottor Jekyll e Mr.Hyde” e “Storia di Rossella O’Hara”). Interprete, fra gli anni Settanta e Ottanta, di serie poliziesche Rai quali : “Un certo Harry Brent”, diretta da Leonardo Cortese e “Qui squadra mobile” di Anton Giulio Majano e di sceneggiati come: “Dopo vent’anni” di Mario Foglietti, nel 1988 , a causa della morte del marito e padre della sua unica figlia, Giorgia, stroncato da un infarto, decide di ritirarsi. Tuttavia, nel 1994, chiamata dal regista Pupi Avati, torna sulle scene per recitare nella pellicola “Dichiarazione d’amore” , cui segue la partecipazione a numerose fiction Rai (“Il Maresciallo Rocca” di Giorgio Capitani e “Linda e il brigadiere2” di Gianfrancesco Lazotti e Alberto Simone) e Mediaset (“Sei forte, maestro”). Quindi, conosciuta una seconda giovinezza artistica a partire dal 2004 con la commedia musicale diretta da Roberto Guicciardini, “Pigmalione (My fair Lady)”, tratta dall’omonima opera di George Bernard Show e, con le fiction di successo Rai “Un matrimonio” di Pupi Avati e “Il paradiso delle signore” di Monica Vullo, dal 2011 è “Suor Costanza” nella serie di Francesco Vicario, “Che Dio ci aiuti”, in onda dallo scorso 10 gennaio per la quinta stagione.. E proprio riguardo al suo personaggio e alla sua carriera, di recente ha detto: “Amo questo personaggio che ho personalizzato e fatto mio e che ha avuto un davvero un grande successo. Una bella soddisfazione, anche perché sono sempre stata un jolly; forse non sono stata mai capita davvero. Ero una ragazza molto bella, ma sono stata penalizzata perché ero seria. Non cedevo. Il Padre eterno mi ha dato veramente tanto: so cantare, ballare, recitare sono a mio agio sia nei ruoli drammatici che in quelli brillanti. Mi rendo conto che, dicendo così, può sembrare che stia peccando di presunzione, ma alla mia età lo devo dire : essere sincera è un lusso che mi posso permettere. Non ho mai avuto ambizione, non ho mai sgomitato e mi sono sempre accontentata. Volevo fare questo lavoro sin da bambina. Piangevo davanti allo specchio. Mia nonna si spaventava, ma poi le dicevo : “voglio fare l’attrice!”. Poteva sembrare un capriccio, ma poi è diventato realtà”.