Odissea di una donna romana: 12 ore nel pronto soccorso, trasferita ad altro ospedale colpita da infarto
ROMA- Rimasta al pronto soccorso per 12 ore per insufficienza respiratoria viene trasferita ad altro ospedale, ma muore durante il trasposto nell’ambulanza. È la triste odissea vissuta dai familiari di una donna di 46 anni, Isabella V.

ROMA- Rimasta al pronto soccorso per 12 ore per insufficienza respiratoria viene trasferita ad altro ospedale, ma muore durante il trasposto nell’ambulanza. È la triste odissea vissuta dai familiari di una donna di 46 anni, Isabella V., morta lo scorso venerdì al termine di due settimane trascorse nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Tor Vergata. Sull’ambulanza che ha trasportato la donna – come riposta Repubblica – non c’era il medico.
La donna il 14 maggio era andata a farsi visitare proprio nel nosocomio sul raccordo anulare alla periferia est di Roma: aveva l’affanno e faceva fatica a respirare. Preoccupata aveva anche bypassato le visite del medico curante recandosi direttamente al nosocomio. Appena arrivata è passata al triage, dove è stata sottoposta alle prime cure del caso. Per dodici ore, di notte, ha atteso in Pronto soccorso, fino a che ne hanno disposto il trasferimento in un’altra struttura, all’ospedale di Grottaferrata. Nel reparto di Pneumologia di Tor Vergata, infatti, non c’era disponibilità di posti letto. Durante il trasporto da una struttura all’altra la donna ha avuto un doppio arresto cardiaco, da cui non si è più ripresa. Secondo le prime ricostruzioni – sempre come riporta Repubblica – la vittima sarebbe stata trasportata con un mezzo a bordo del quale non c’era un medico. Un’ambulanza o un’automobile utilizzata per i trasporti non emergenziali. A quel punto, nel corso del tragitto, sarebbe stato chiamato il 118 e un’ambulanza proveniente dall’ospedale più vicino, Frascati, li avrebbe raggiunti per prelevare la vittima. Quando è arrivata nella struttura di Frascati la donna era in condizioni gravissime, tanto da essere indotta in coma farmacologico. Quindi è stata riportata nuovamente a Tor Vergata. Qui, dopo aver trascorso poco meno di due settimane nel reparto di Terapia intensiva, è deceduta. Il 26 maggio il suo cuore ha smesso definitivamente di battere.
È stato aperto un fascicolo per omicidio colposo dal pm Saverio Francesco Musolino, al momento contro ignoti, e sono state sequestrare le cartelle cliniche presenti nei tre nosocomi. La procura vuole capire le cause della morte ed individuare eventuali omissioni, oltre che fare luce sulle modalità di trasferimento tra i due ospedali. Oggi sarà effettuata l’autopsia. A presentare denuncia è stato il legale della famiglia, l’avvocato Francesco Angelini. La donna lascia il marito e il figlio.