I privilegi dei politici non si toccano: niente tagli ai vitalizi

ROMA – È saltato in Commissione Bilancio l’emendamento alla Legge di Stabilità che introduceva i criteri della cosiddetta legge Richetti (ferma da tempo al Senato) sul taglio dei vitalizi.

I privilegi dei politici non si toccano: niente tagli ai vitalizi

ROMA – È saltato in Commissione Bilancio l’emendamento alla Legge di Stabilità che introduceva i criteri della cosiddetta legge Richetti (ferma da tempo al Senato) sul taglio dei vitalizi. La Commissione lo ha bocciato per estraneità alla materia, cosa peraltro prevedibile, anche dalle parti del Nazareno. L’emendamento era stato presentato sia dai Cinque Stelle che dal Pd.
Il primo oppositore della legge Richetti (tra l’altro Matteo Richetti è parlamentare nonché portavoce del Pd), è Ugo Sposetti, vecchia volpe della politica, già tesoriere del Pds e dei Ds, prima della nascita del Pd. La norma è anticostituzionale, continua a ripetere Sposetti, perché va a colpire retroattivamente un diritto acquisito. Anche Cesare Damiano (Pd) è contrario. Dice che potrebbe diventare un precedente. E milioni di italiani, oggi titolari di pensioni col sistema retributivo, potrebbero vedere i propri «vitalizi» tagliati. Insomma, a loro dire un pastrocchio.
In campagna elettorale ne sentiremo di belle e di crude su questo argomento. È un’altra giustificazione a disposizione dei politici per fare campagna elettorale con facilità. L’unico dato certo è che lo scarica barile aiuta chi fa politica, e tenta in ogni modo di circoscrivere l’elettore. Alla fine si discute ma non se ne fa mai nulla.