Sono un italiano antieuropeista, ma non potrò mai fare il ministro per difendere il mio popolo

ROMA – Sono un italiano antieuropeista e non potrò mai fare il ministro della mia Repubblica per difendere i diritti del mio popolo. Questa è la sintesi di quello che è successo nella giornata di ieri, che vale anche per me che sono antieuropeista della prima ora.

Sono un italiano antieuropeista, ma non potrò mai fare il ministro per difendere il mio popolo

ROMA – Sono un italiano antieuropeista e non potrò mai fare il ministro della mia Repubblica per difendere i diritti del mio popolo. Questa è la sintesi di quello che è successo nella giornata di ieri, che vale anche per me che sono antieuropeista della prima ora. Io sin dall’inizio ho contestato l’unione europea e l’euro. Sin dal primo giorno l’ho considerata la mia rovina numero uno, che da lì a breve avrebbe trascinato il mio paese nel baratro. Ci ho visto bene sin dalla notte del capodanno del 2002, quando a mezzanotte i bancomat davano l’euro, la moneta più disastrosa del mondo. Quell’euro non l’ho mai digerito, per me era ed è un torto enorme e sarebbe stata la mia rovina e quella del popolo italiano.
Quella notte avevo tanta rabbia per quello che stava avvenendo, ad un gruppo di amici che erano vicino a me dissi “questa notte arriva la nostra rovina”. Non mi sbagliavo, oggi l’euro e l’Europa è il nostro male assoluto, e peggio della seconda guerra mondiale, perché è un sistema di affari che pensa solo agli interessi di banche e gruppi finanziari sparsi in tutto il mondo. Per noi popolo resta solo il dovere di pagare le tasse, e se non possiamo mangiare e curarci, a loro non interessa.
L’Europa ci ha distrutto, ci sta uccidendo e massacrando il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Io ero e resto antieuropeista. Stamattina lo sono più convinto di ieri, perché ieri sera non è partito un governo solo perché un ministro non è stato gradito per la sua posizione antieuropeista, ma di questa Europa, e perché poteva difendere il popolo italiano mettendosi contro l’Europa. Per me questo è un segnale pericoloso, molto pericoloso, perché significa che questa Europa, non voluta dai popoli, ma deciso dai poteri politici, nessuno può contestarla, è intoccabile, bisogna accettare tutto senza fiatare. Questo non va bene, non si può digerire. Quindi io stamattina mi sento orgogliosamente italiano e doppiamente antieuropeista, mo sono anche cosciente che non potrò mai fare il ministro della mia Repubblica, perché chi è contro all’Europa è persona non gradita.
Francesco Torellini