In Lombardia i contagi sono sempre alti, con la fase 2 rischia l’intera nazione

Si continua a perdere tempo. Si continua ad avere paura di chiudere la Lombardia e buona parte del nord Italia, che sono certificati il focolaio d’Italia, e possono inquinare l’intera nazione.

In Lombardia i contagi sono sempre alti, con la fase 2 rischia l’intera nazione

Si continua a perdere tempo. Si continua ad avere paura di chiudere la Lombardia e buona parte del nord Italia, che sono certificati il focolaio d’Italia, e possono inquinare l’intera nazione. È dal giorno dopo Codogno che nessuno ha avuto il coraggio di fermare per venti giorni le regioni dove la criticità era inquietante. La paura di fermare la macchina produttiva del paese ha prevalso sulla vita e sulla salute dei cittadini.
Ancora ieri, a distanza di due mesi dall’epidemia, ci sono stati 689 nuovi positivi a fronte di 15.488 tamponi. Mercoledì si era avuto un aumento di 634 nuovi casi con 14.546 tamponi effettuati. La Regione continua a registrare più del 50% dei malati totali: dai dati nazionali emerge che l’incremento dei nuovi contagi è di 1.401, di cui 720 in Lombardia. I decessi totali sono 14.745, con un aumento di 134 nelle ultime 24 ore, inferiore a quello di mercoledì (+222). Questi numeri sono spaventosi. Devono far riflettere la politica regionale e nazionale. Con questo andamento la Lombardia non ne esce nemmeno per Natale, e fa correre il rischio all’intera nazione.
Un duro attacco alla cattiva gestione dell’epidemia in Lombardia, arriva dai medici di Bergamo, che in una lettera sul prestigioso ‘New England Medicina Journal’ ricostruiscono le tappe dell’esplosione del contagio nella loro provincia. “Più test e lockdown precoce avrebbero potuto evitare tanti morti”: La conclusione è che “un contenimento tempestivo a livello regionale avrebbe potuto ridurre il numero di casi di Covid-19, impedire che gli ospedali fossero sopraffatti e potenzialmente limitare il numero di decessi nella provincia”. Inoltre tutti gli operatori sanitari sarebbero dovuti essere testati, come pure i contatti, e quelli positivi isolati anche se asintomatici”.
Noi dalle colonne di questo giornale lo scriviamo dal paziente uno di Codogno. Ma sia il governo sia la regione Lombardia, hanno fatto orecchie di mercanti e non hanno ascoltato nessuno. Ora sono gli stessi medici ad affermare che molte cose sono andate storte. Il problema più inquietante è che ancora oggi si continua a sbagliare, poiché i numeri di ieri non sono per niente confortanti, e non sono tali da poter dire siamo fuori. Bisogna intervenire con più efficacia altrimenti con la fase 2 si rischia di contagiare l’intera nazione con numeri elevatissimi. Forse per questo ripetono continuamente ci sarà una nuova ondata di contagio.