Gli enti inutili sprecano 12 miliardi l’anno, il M5S vuole tagliare i parlamentari
enti inutili

Le politiche del M5S sono quasi sempre un modo per catturare l’attenzione degli italiani su piccole cose, ma dove c’è la sostanza, non fa nulla. Non si sa esattamente quanti siano ma possono costare fino 12 mld l’anno. Sono gli enti inutili, che periodicamente finiscono nell’agenda di governo e puntualmente ne escono, quasi sempre senza conseguenze. Spesso sono dei contenitori dove finiscono i trombati delle elezioni e costano un patrimonio agli italiani. Il M5S si sta fossilizzando sulla riduzione dei parlamentari facendo credere che il taglio porta un risparmio per le casse dei cittadini. per carità, va bene, ma il risparmio dei parlamentari si aggira intorno ai 52 milioni di euro, poca cosa rispetto ai 12 miliardi di sprechi degli enti inutili.
Gli enti inutili partono dai più grandi e finiscono con una miriade di micro enti che continuano a sopravvivere per inerzia. Sigle, a volte anche ridicole, sedi fantasma, e altri enti che formano la galassia dell’enorme spreco pubblico.
Tutti governi hanno provato a sopperire questi enti. Il governo Monti elaborò una lista di 500 enti definiti con certezza ‘inutili’ e il Codacons, nel 2015, ha stimato che eliminandoli si otterrebbero 10 miliardi di euro di risparmi l’anno. Il M5S che fa, si fossilizza sui parlamentari e non su queste creature. Dire a gran voce taglieremo i parlamentari fa parte di quella campagna che da sempre il M5S porta avanti contro la vecchia casta. Ma guarda caso la vecchia casta la ritrovi ben volentieri negli enti inutili e sprecano più della riduzione dei parlamentari.
Proprio la Corte dei Conti ha più volte “l’ipertrofia di enti e strutture (comprese le autorità indipendenti)”. Si tratta di enti e strutture che, ha segnala la corte “si reggono dal punto di vista finanziario esclusivamente grazie a contributi o partecipazioni pubbliche”. Molti dei quali impiegano personale senza svolgere alcuna funzione, gestiscono sedi fantasma, ricevono finanziamenti per finalità che non svolgono più o non hanno mai svolto: dall’Unione italiana Tiro a Segno fino al Centro piemontese di studi africani, passando all’Istituto di sviluppo ippico per la Sicilia e a quello per la conservazione della gondola e la tutela del gondoliere a Venezia.
Questa è una platea ampia che, cosa strana, il M5S non ha mai citato al fine di eliminare l’enorme spreco, fossilizzandosi lì dove è più facile catturare l’attenzione dei cittadini, quindi i parlamentari.