Ven. Mar 24th, 2023

In Italia da 15 anni si parla solo di immigrati e morti in mareÈ giunto il momento di dire basta, non si può continuare a parlare solo di immigrati e morti in mare. Il troppo buonismo guasta. Dare l’idea che si può arrivare in Italia e fare quello che si vuole, incoraggia le persone a mettersi in mare e rischiare la vita pur di arrivare in Italia. Poi dobbiamo registrare tragedie come l’ultima avvenuta a un miglio da Lampedusa.

Un naufragio avvenuto nella notte tra domenica e lunedì a un miglio dalle coste di Lampedusa. Le motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza hanno recuperato fino ad ora i cadaveri di tredici donne. Messi in salvo, e già trasferiti in porto, 22 superstiti. A bordo dell’imbarcazione erano presenti circa 50 persone. Tra i dispersi ci sarebbero anche 8 bambini. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta.

Ecco, ci risiamo, si torna a parlare di tragedie. Per quattordici mesi le cose sono andate per il verso giusto. Non appena è arrivata la sinistra al governo, tutto è ricominciato come prima. Sbarchi continui non si sommano sulle coste italiane.

Dall’altra parte della sponda ci sono scafisti che non aspettavano altro che si riaprissero i porti italiani per ritornare a fare cassa. Questa tragedia è scritta come l’ennesima pagina di un’Europa che se ne frega del problema e lo scarica tutto sull’Italia. Dall’altra parte c’è un governo di sinistra che ha dato subito l’impressione agli scafisti che era ritornata la zizzinella facile. In 14 mesi ci siamo dovuti subire le pretese delle Ong che volevano comandare sulle leggi italiane, e le sinistre che correvano in loro sostegno. In parole povere, in questo paese da quasi quindici anni si parla solo di immigrati come il maggior problema del nostro paese. Quello che succede dentro le mura di casa nostra, sembra non interessi nessuno.