Mer. Dic 6th, 2023

ROMA- Certamente Roma non è come Torino, ha diversi problemi e la struttura è più complicata, ma sta di fatto che la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sta incontrando non poche difficoltà per mettere su la giunta. Ieri la raggi e lo stesso di battista, hanno ribadito che la giunta sarà pronta per il sette di luglio. Ma malumori si registrano all’interno della struttura grillina per via delle correnti interne di vecchia scuola politica di vecchi partiti.  Prima il “fuoco amico” di Roberta Lombardi sulla nomina del vicecapo di gabinetto, Poi i dubbi di Marcello De Vito, mister preferenze del M5S.

Le difficoltà ci sono, ma tutti sono certi che alla fine la Raggi saprà mettere da parte i bollori degli altri e porterà a termine la costruzione della giunta comunale in vista del primo consiglio comunale, nonostante la sindaca, al momento, appare stretta tra le correnti. Per il momento la Raggi è l’unica dei sindaci eletti che non ha ancora formato al giunta, ciò la dice lunga su come le vie del movimento cinque stelle vanno modificate e messi all’angolo le persone che pretendono per forza di essere prime veline. Al di là dei casi specifici, resta la conflittualità con la Lombardi che, al momento, non vedrebbe riconosciuto il suo peso in giunta. Al contrario di Luigi Di Maio che, ad esempio, potrebbe incassare la nomina dell’assessore al Sociale, Laura Baldassarre, collaboratrice (in Unicef e al Garante dell’infanzia) di Vincenzo Spadafora che per Di Maio cura i rapporti istituzionali. Le posizioni da occupare all’interno dell’amministrazione, però, sono ancora tante e la Lombardi sembra stia premendo per avere persone di riferimento all’Urbanistica e al Patrimonio.

Alla fine la costruzione della giunta capitolina appare come le solite guerre interne dei partiti storici, segno che anche il M5S alla fine, composto da persone che hanno già fatto politica con altri partiti, hanno una scuola di formazione che poi mettono in atto quando c’è da sistemare le caselle alla guida delle grandi città.